Steel Safety Day: l'acciaio migliora di anno in anno

21/10/2020

Oggi è lo Steel Safety Day, ovvero la giornata d’acciaio dedicata alla sicurezza indetta dalla World Steel Association. L’emergenza Covid-19 lo ha fatto slittare dal tradizionale 28 aprile all’attuale 21 ottobre.

Già il fatto che le aziende siderurgiche, e l’organizzazione internazionale che le rappresenta, non abbiano voluto cancellarlo dà conto di come il tema sia di primaria importanza, in una delle realtà di lavoro più complesse (e non prive di pericoli oggettivi) al mondo.

Realtà che in termini di frequenza misurata con l’indice Lost Time Injury Frequency Rate (LTIFR) (figura 1), ha registrato un crollo dell’82% dal 2006 al 2019, sia che si considerino gli addetti diretti che quelli dell’appalto, fermandosi a 0,83 da 4,55, il valore medio più alto delle rilevazioni.

 

Un risultato raggiunto attraverso formazione e sensibilizzazione seguendo sei principi cardine:

1. Tutti gli infortuni e le malattie professionali possono e devono essere prevenuti.

2. La direzione è responsabile e punibile delle prestazioni in materia di sicurezza e salute.

3. Il coinvolgimento e la formazione dei dipendenti è essenziale.

4. Lavorare in sicurezza è una condizione base per l'occupazione.

5. L'eccellenza in materia di sicurezza e salute supporta ottimi risultati aziendali.

6. La sicurezza e la salute devono essere integrate in tutti i processi di gestione aziendale.

C'è infine da considerare come anche il grande ammodernameto tecnologico avuto dal settore siderurgico negli ultimi anni abbia contribuito a sostituire impianti più datati e pericolosi con dei macchinari moderni e maggiormente in grado di proteggere gli addetti che li manovrano.

 

Focus sulla metallurgia italiana

Se i dati a livello mondiale sono positivi, un trend simile lo si ritrova anche a livello italiano consultando i dati INAIL aggiornati al 31 agosto 2020.

Le tabelle mensili riferite al comparto metallurgia e fabbricazione dei prodotti in metallo (i codici forniti non permettono lo scorporo della siderurgia) mostrano nel periodo gennaio – agosto 2020 un calo complessivo degli infortuni nell’ordine del 33,15% rispetto al medesimo periodo del 2019, per un totale di 10.095 infortuni in otto mesi. Sul netto calo della numerosità ha sicuramente influito il periodo di lungo lockdown che ha ridotto il numero di giorni lavorativi.

Il dato metallurgico rappresenta quasi il 28% del totale della manifattura e il 4,12% del totale complessivo degli infortuni sul posto di lavoro.

Nonostante gli sforzi delle varie aziende, il contatore degli infortuni mortali non riesce a restare a zero nemmeno nei primi otto mesi del 2020. La metallurgia registra infatti 2 incidenti mortali (-60% sul 2019), mentre la fabbricazione di prodotti in metallo 24, esattamente il medesimo numero di un anno fa.

Combinati i due settori segnano quindi 26 decessi per un calo percentuale su gennaio-agosto 2019 del 10,34%.

Anche in questo caso, il computo sul totale manifatturiero è poco al di sotto del 30%, mentre sul totale complessivo dei 593 morti sul lavoro nel 2020 si resta al 4,38%.

Sicuramente l’obiettivo infortuni zero resta quello a cui la siderurgia, e più in generale l’intero mondo del lavoro, sta puntando. Resta il fatto che il mondo dell’acciaio e della metallurgia sembra registrare nei dati significativi miglioramenti anche solo rispetto ad alcuni anni fa, segno che sia le aziende sia i lavoratori hanno fatto dei decisi passi avanti nel percorso di sviluppo della cultura sulla sicurezza, come dimostrano proprio occasioni come lo Steel Safety Day.

(fonte Siderweb)